Il museo delle anime del Purgatorio in lungotevere Prati
Il museo delle anime del Purgatorio in lungotevere Prati presso la sagrestia della chiesa del Sacro Cuore del Suffragio.
Il museo delle anime del Purgatorio si trova a Roma, in lungotevere Prati presso la sagrestia della chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, sede dell'omonima
parrocchia affidata ai Missionari del Sacro Cuore di Gesù.
Il museo consiste in un'esposizione di documenti e testimonianze scritte sull'esistenza del Purgatorio e delle anime che si soffermano in attesa di salire in Paradiso.
La chiesa del Sacro Cuore del Suffragio fu costruita nel 1890 dal fondatore dell'Associazione del Sacro Cuore di Gesù per il suffragio delle anime del Purgatorio
un certo don Victor Jouët.

A pochi anni dalla costruzione della chiesa, la piccola cappella dedicata alla Vergine del Rosario fu devastata da un incendio scoppiato nell'edificio.
Don Victor Jouët dietro l'altare tra i resti carbonizzati della cappella ebbe la visione di un volto umano dall'espressione infelice.
Interpreto' l'accaduto credendo che quello era il volto di un anima di un defunto condannata al Purgatorio che voleva mettersi in contatto con i vivi.
Dopo l'accaduto decise di viaggiare nel resto dell'Europa alla ricerca di testimonianze e documenti di avvenimenti simili a quello che lo ha visto protagonista.

Il materiale raccolto fu esposto nella sagrestia della chiesa e alla collezione fu dato il nome di Museo cristiano d'Oltretomba.
I documenti conservati dimostrerebbero che i defunti che attendono la purificazione dei propri peccati nel Purgatorio cercano di attirare l'attenzione dei vivi
per chiedere loro preghiere per velocizzare il loro passaggio in Paradiso.
Nel 1921 dopo la morte di don Victor Jouët, padre Gilla Vincenzo Gremigni l'allora responsabile della chiesa, ridusse l'esposizione degli oggetti eliminando gran parte
di quelli ritenuti non veritieri.

Tra gli oggetti piu' significati ci sono un libro di preghiere in cui si riconosce l'impronta di una mano su una pagina, la federa di un cuscino impressa a fuoco dall'anima di una suora morta di tisi nel 1894, una camicia da notte, un berretto di un vedovo marchiato dall'anima di sua moglie e la fotocopia di una banconota da dieci lire in parte bruciata, che lo spirito di un sacerdote morto avrebbe lasciato insieme ad altre banconote, per esortare i suoi confratelli a fargli dedicare una messa.