I PERSONAGGI ROMANI PIU' AMATI DAI ROMANI
ALDO FABRIZI
Attore intenso e versatile, nel corso della sua carriera ha avuto modo di misurarsi sia in ruoli comici che drammatici.

Aldo e' uno dei personaggi famosi piu' amati dai romani.
E' nato a Roma il 1° novembre 1905 vicino a Campo de' Fiori dove i suoi genitori erano gestori di un banco di frutta.
Il padre morì nel 1916 a causa di un incidente, che costrinse Aldo all'età di undici anni primogenito di sei figli ad abbandonare gli
studi per aiutare la sua famiglia.
Si adattò a fare i lavori più disparati, nonostante le difficoltà riuscì a esprimersi e far notare la sua vocazione artistica.
Nel 1942 fece il suo esordio sul grande schermo con un film diretto da Mario Bonnard, "Avanti c'è Posto".
I film successivi furono "Campo de' Fiori", "L'ultima Carrozzella" girato nell'estate del 1943 in piena guerra.
Il successo internazionale lo raggiunse nei panni di "don Pietro" il coraggioso sacerdote che proteggeva i partigiani in
"Roma Città Aperta" (1945) di Roberto Rossellini.
Successivamente si dedicò, in maniera saltuaria anche al doppiaggio.

Da ricordare in particolare i film interpretati con Totò.
"Guardie e Ladri", "I Tartassati", "Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi", "Totò contro i quattro" e con Peppino De Filippo, con i quali diventò uno dei
protagonisti della commedia all'italiana.
Nella stagione 1962-1963 nel teatro Sistina ottenne un grande successo nel ruolo del boia papalino Mastro Titta nella commedia
musicale "Rugantino".
Nel cinema grandi le partecipazioni ne "La Tosca" (1973) di Luigi Magni ed in "C'eravamo tanto amati" (1974) di Ettore Scola.
Per molto tempo, preso da impegni cinematografici e teatrali lavoro' poco in televisione.

Nel 1971 ottenne un altro grande trionfo nel varietà del sabato sera "Speciale per noi" che fu anche l'unica testimonianza visiva rimasta delle
sue macchiette teatrali.
Aldo ebbe l'hobby della gastronomia ed amò in modo particolare la pasta, sulla quale scrisse non soltanto ricette.
La sua ultima apparizione in tv fu nel programma "G.B.Show" del 1988.
Aldo morì il 2 aprile 1990 a 84 anni ed è sepolto nel Cimitero Monumentale del Verano di Roma.

ALBERTO SORDI
Fra i più importanti attori del cinema italiano con circa duecento film, è considerato uno dei più grandi interpreti della commedia all'italiana

E'nato a Roma nel rione di Trastevere il 15 giugno 1920, incomincio' la sua avventura artistica con alcuni programmi radiofonici
popolari e lavorando come doppiatore.
Nel 1942 è il protagonista del film "I tre aquilotti", di Mario Mattoli negli anni drammatici e tristi della guerra.
Negli anni successivi è al "Quirino" di Roma con "Ritorna Za-Bum" e debutto' al "Quattro Fontane" con "Sai che ti dico?" sempre di Mattoli.
Prende parte alla rivista "Imputati alziamoci!" di Michele Galdieri ed il suo nome stavolta appare in grande per la prima volta nei
manifesti dello spettacolo.
Il 1951 è l'anno del salto di qualità passa dalle riviste e dai film leggeri a ruoli piu' importanti, Fellini lo sceglie per interpretare il
protagonista del divo dei fotoromanzi "Lo sceicco bianco".
Nel 1953 Fellini lo richiama per un altro film "I vitelloni" un caposaldo del cinema italiano di ogni tempo.
Alberto ormai divenuto una star in pochi anni fece tredici film, "Un americano a Roma" di Steno, nel quale reinterpreta
Nando Moriconi, lo spaccone romano con il mito americano.

"L'arte di arrangiarsi" (1955) di Luigi Zampa, "Un eroe dei nostri tempi" (1955) di Mario Monicelli, "Lo scapolo d'oro" (1956) di Antonio Pietrangeli,
"Venezia, la luna e tu" (1958) diretto da Dino Risi.
"Il vigile" (1960), sempre di Luigi Zampa, dove, nei panni dello spiantato Otello, crea uno dei suoi personaggi più divertenti.
Nel 1959 interpreta il bellissimo film "La grande guerra" (1959) di Mario Monicelli.
Nel 1966 Alberto si cimenta anche come regista nel film "Fumo di Londra" e due anni dopo, torna a farsi dirigere nel "Il medico della mutua"
e nel "Detenuto in attesa di giudizio".
Ma Sordi ha saputo interpretato anche il ruolo drammatico nel film "Un borghese piccolo piccolo", sempre di Monicelli che gli valse l'ennesimo
"David di Donatello" per l'interpretazione.
Nel 1994 dirige, interpreta e sceneggia "Nestore - L'ultima corsa".
Grazie all'importanza delle tematiche affrontate nel film ll Ministero della Pubblica Istruzione lo promuovere nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi
sulle problematiche degli anziani e del rispetto degli animali.
Scompare all'età di 82 anni il 25 febbraio 2003 nella sua villa di Roma, dopo una grave malattia durata sei mesi.

LA SORA LELLA
Elena Fabrizi sorella di Aldo Fabrizi è stata un'attrice, cuoca e conduttrice radiofonica italiana.

Elena Fabrizi e' uno dei personaggi famosi romani che ha fatto la storia della ristorazione romana.
E' nata a Roma il 17 giugno nel 1915, ultima di sei fratelli, il maggiore dei quali era l'attore Aldo Fabrizi.
Prima di dedicarsi al cinema svolse l'attivita' di ristoratrice in una trattoria in Campo de' Fiori e poi un altro ristorante
sull'Isola Tiberina chiamato proprio "Sora Lella".
Nel 1958 all'età di quarantatre anni esordi' nel film "I soliti ignoti" di Mario Monicelli, accanto a Totò, Marcello Mastroianni,
Vittorio Gassman e Tiberio Murgia, dove interpreta una delle tre mamme adottive di uno dei protagonisti.

Prese parte a diversi film,tra cui " I tartassati" (1959) di Steno, nella parte di una suora infermiera accanto al fratello Aldo e Totò,
e "C'eravamo tanto amati" (1974) di Ettore Scola.
Divenne famosa all'inizio degli anni ottanta grazie a Carlo Verdone, che le fece interpretare un ruolo di nonna in "Bianco, rosso e Verdone"
(1981) che in "Acqua e sapone" (1983).

Il suo ultimo film con Verdone fu 7 chili in 7 giorni, dove interpretava una paziente dell'improbabile clinica di dimagrimento gestita dai
due protagonisti.
Nel 1982 prese parte allo sceneggiato televisivo della Rai "Storia d'amore e d'amicizia", diretto da Franco Rossi dove recitò accanto a
Ferruccio Amendola, Claudio Amendola, Barbara De Rossi e Massimo Bonetti.
Partecipo' anche in alcuni film della commedia sexy all'italiana con Alvaro Vitali in "Pierino torna a scuola" e "Pierino la peste alla
riscossa".
Morì il 9 agosto del 1993 all'età di 78 anni a seguito di un'ischemia cerebrale e per le complicanze del diabete, malattia da cui era
afflitta da molto tempo è sepolta nel Cimitero di Prima Porta.

NINO MANFREDI
E' stato un attore, regista, sceneggiatore, comico, cantante e doppiatore italiano.

Saturnino Manfredi, per tutti Nino, nasce il 22 marzo 1921 a Castro dei Volsci (Frosinone).
Nel 1945 esordisce nel teatro e nel corso del lungo tirocinio sul palcoscenico lavora anche con Orazio Costa, che considererà sempre
il suo maestro.
Nel 1949 esordisce nel cinema con "Torna a Napoli" e "Monastero di Santa Chiara" ma non e' un inizio cosi' entusiasmante ma non si
scoraggia e continua il suo tirocineo affermandosi nel frattempo con le sue macchiette in televisione e in teatro.
Il successo arriva alla fine degli anni '50 interpretando dei personaggi con vizi e virtù dell'Italia del boom " L'impiegato" di Gianni Puccini (1959),
"Io la conoscevo bene" di Antonio Pietrangeli (1965).
Continua la sua serie di film con "Il padre di famiglia" e "Café Express" di Nanni Loy, "Anni ruggenti" di Luigi Zampa, "Straziami
ma di baci saziami" di Dino Risi e "Nell'anno del signore" di Luigi Magni.

Ma è Ettore Scola ad offrirgli il ruolo che per molti e' il più riuscito, partigiano che dopo la guerra ritorna al suo lavoro da portantino
in ospedale che si vede portare via la sua donna proprio da un suo amico.
Un amico con cui aveva vissuto durante la guerra l'esperienza da partigiano in "C'eravamo tanto amati" al fianco di Vittorio Gassman, Stefano
Satta Flores e Stefania Sandrelli.
Nino si cimenta anche nella regia in "L'avventura di un soldato" ed in "Per grazia ricevuta" e "Nudo di donna" dove e' regista ed interprete.

Non ha mai disdegnato di interpretare ruoli per la televisione, dalla fiction agli spot pubblicitari come quello famoso per il Caffè Lavazza.
Ha interpetato tra l'altro anche l'indimenticabile Geppetto del "Pinocchio" di Comencini, lo sceneggiato "Commissario a Roma" e nel 1999 la
serie "Linda e il brigadiere".
Nel 2003 è tornato al cinema per il suo ultimo film per vestire i panni del poeta spagnolo Federico Garcia Lorca nel "La fine di un mistero".
Nino Manfredi è morto a Roma il 4 giugno 2004 consumato da un ictus che lo aveva colpito nel luglio 2003.

GIGI PROIETTI
E' stato un attore, comico, doppiatore, cabarettista, conduttore televisivo, regista, cantante e direttore artistico italiano.

Luigi Proietti nasce a Roma il 2 novembre del 1940 da una famiglia di origini modeste.
Inizialmente si esibisce cantando e suonando la chitarra in feste e locali per pagarsi gli studi di giurisprudenza.
Durante i primi anni si divide quindi tra il teatro e cabaret ed è questo il periodo in cui il teatro lo forma e gli permette di indossare
diverse maschere.
Esordisce sul grande schermo con "Le piacevoli notti" nel 1966, da qui inizierà ad interpretare ruoli sempre più importanti.
Fino a quello di protagonista ne "L'Urlo" di Tinto Brass nel 1968, ed in "Alleluja Brava Gente" di Garinei e Giovannini che fu la commedia
che gli permise di affermarsi definitivamente.

Gli anni '70 sono un periodo di pieno fermento in cui è impegnato su più fronti e recita con grandi del cinema come Ugo Tognazzi, nella
commedia "Casotto" (1977) di Sergio Citti.
Si misura con più generi, passando dalla commedia al dramma fino alla commedia sexy, come "Le farò da padre" (1974) e
"Conviene far bene l'amore" (1975).

Il 1976 lo consacra come stella della commedia italiana, grazie all'interpretazione in "Febbre da cavallo" di Steno.
dove interpreta
il personaggio di Mandrake, un indossatore con il vizio del gioco:
Da qui in poi l'attore diventa uno dei volti televisivi più noti e presenti nelle case degli italiani tra glia nni '70 e '80, conducendo diversi varietà, tra cui
"Sabato sera dalle nove e dieci" e "Fatti e fattacci".
In seguito assume la direzione artistica del Teatro Brancaccio a Roma, dove fonda il suo laboratorio per aspiranti attori.
Negli anni '90 Gigi si concentra maggiormente sul teatro e sul piccolo schermo come conduttore televisivo di varietà che come interprete
delle serie TV di Giorgio Capitani.
In particolare l'acclamata "Il maresciallo Rocca", nella quale l'attore veste nuovamente i panni di un maresciallo dei carabinieri.
Nel 2020 Gigi reinterpreta Bruno Fioretti, alias Mandrake, nel sequel Febbre da cavallo "La mandrakata" diretto da Carlo Vanzina, figlio
di Steno, ed il sequel segna anche l'inizio di una lunga collaborazione con il regista.
Seguono vari film tra cui "Le barzellette" (2004), "Un'estate al mare" (2008), "Un'estate ai Caraibi" (2009) e "La vita è una cosa meravigliosa" (2010).

Continua a ricoprire ruoli comici in molti altri film anche al di fuori della collaborazione con Vanzina, serie TV, varieta' televise ed
e' stao anche tra le altre cose un doppiatore di grandi volti e grandi personaggi.
Gigi ha scritto anche due libri di suo pugno un'autobiografia “Tutto sommato qualcosa mi ricordo” e una raccolta di racconti intitolata
“Decamerino. Novelle dietro le quinte”, una serie di aneddoti nati nei camerini e dietro le quinte dei suoi innumerevoli spettacoli.
E' morto a Roma il 2 Novembre 2020 per un problema cardiaco ad ottantanni dalla sua nascita.