CURIOSITA' SULLE FETTUCCINE AL SUGO DI RIGAGLIE
Le tagliatelle al sugo di rigaglie di pollo, in romanesco “regaglie”, sono un piatto che appartiene alla cucina povera romana.
La parola regaglie deriva dalla parola latina regalia.
Oltre al significato letterale di cosa degna di un re, sta a significare un dono regale.
Infatti si indica con la parola rigaglie le interiora, cuore, fegato, cresta, stomaco, ventriglio e bargigli dei volatili, in particolare di pollo oppure di piccione.
Un tempo, mentre i signori e i nobili mangiavano la carne dei pennuti, le interiora venivano destinate ai servitori insieme agli avanzi.
Al tempo stesso gli scarti portati a casa dai lavoratori delle macellerie venivano utilizzati dalle massaie romane per dare vita a questo piatto.
Usanza anche del mattatoio di Testaccio dove pero' i scarti delle lavorazioni erano pajata, trippa, fegato e coratella.
Per un periodo questo piatto perse la sua iniziale popolarita', ma intorno agli anni Sessanta ritorno' di moda.
Questo piatto venne menzionato anche da Aldo Fabrizi nel celebre film "Totò, Fabrizi, e i giovani d’oggi" nel 1960, nell' occasione in cui
l'attore li ordina in un ristorante.

PREPARAZIONE
- Pulite e tagliate a fettine le rigaglie di pollo.
- Lessate le tagliatelle in abbondante acqua salata.
- In un cucchiaio di olio e una noce di strutto, fate appassire una piccola cipolla tritata e due foglie di salvia.
- Rosolate per primi le creste e gli ovetti di pollo e dopo qualche minuto aggiungete i fegatini.
- Lasciate che la carne si insaporisca poi salate, pepate e bagnate con due cucchiai di vino.
- Terminate la cottura e mescolate alle rigaglie rosolate mezzo mestolo di sugo di carne.
- Scolate le tagliatelle e condite con il parmigiano ed il sugo di di rigaglie.
Vino da abbinare al piatto.
Vino Castelli Romani D.O.C.(Vino Bianco)
Vino Bianco dal colore paglierino più o meno intenso, odore fruttato, intenso e sapore fresco, armonico, secco.
L'area geografica per la produzione del Vino DOC Castelli Romani si estende nella parte meridionale e nord orientale dell’Agro romano, i Colli Albani,
e l’alta valle del fiume Sacco, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole alla crescita delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Castelli Romani è localizzata in provincia di Roma e comprende il territorio dei comuni di Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo,
Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monteporzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri, Zagarolo,
San Cesareo e, in parte, i territori dei comuni di Ardea, Artena, Montecompatri, Pomezia e Roma.
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.