I PROVERBI ROMANI
A Roma Iddio nun è trino, ma quattrino.
A Roma il Dio non è la Santa Trinità, ma i soldi.
A chi tocca nun se ‘ngrugna.
A chi tocca non si deve lamentare.
Omo de panza, omo de sostanza.
l'uomo robusto e' un uomo forte.
Quello che nun strozza ‘ngrassa.
Ciò che non uccide, rende più forte.
Se stava mejo quanno se stava peggio.
Si stava meglio quando si stava peggio.
Mejo faccia tosta, che panza moscia.
Meglio fare la faccia tosta che avere la pancia vuota.
Er core nun se sbaja.
Il cuore non si sbaglia.
Su li gusti nun ce se sputa.
I gusti non si discutono.
Male nun fa, paura nun avé.
Chi non fa del male non ha nulla da temere.
Mejo esse’ amato che ttemuto.
È meglio essere amati che temuti.
Ogni maravija dura tre giorni.
Anche le meraviglie durano poco.
Acqua passata nun macina più.
Le cose passate non tornano indietro.
Troppi galli a cantà, nun se fa mai giorno.
Quando parlano in troppi, non si decide mai.
Piove o nun piove er Papa magna.
Qualsiasi cosa accada, chi sta bene se la cava.
Li mejo bocconi sò der coco.
I bocconi migliori sono del cuoco.
Cor contento, lingua ar vento.
Spesso quando si è di buon umore si parla troppo.
Er più pulito cià ‘a rogna.
Siamo tutti dei peccatori.
Quanno te dice male mozzicheno pure ‘e pecore.
Quando le cose vanno male anche le pecore mordono.
Quanno er diavolo te lecca è sségno che vvo’ l’anima.
Quanto il diavolo ti accarezza è segno che vuole l’anima.
Chi tte fa più de mamma, o tte finge o tt’inganna.
Chi fa più di tua madre, o finge o ti frega.
‘Ndove c’è gusto nun c’è perdenza.
Dove c’è piacere non si ha che da guadagnarci.
Er pane de casa stufa.
Il pane di casa stanca.
Voi fatte ama’, Fatte sospirà.
Se vuoi farti amare, fatti desiderare.
Mejo dolor de bborsa che ddolor dde core.
È meglio avere problemi di soldi che d’amore.
La donna è come la castagna: bella de fora e drento la magagna.
La donna è come la castagna: bella di fuori, ma con con dei difetti dentro.
Sacco voto nun s’aregge dritto.
Sacco vuoto non rimane in piedi.
Panza piena, nun pensa a panza vota.
Il sazio non pensa al digiuno.
Accosta er pane ar dente che la fame s’arisente.
L’appetito vien mangiando.
Li parenti der Papa, deventeno presto cardinali.
I parenti del Papa diventano presto cardinali.
Er bisogno fa ffa’ dde tutto.
Il bisogno fa fare ogni cosa.
Se er vino nu lo reggi, l’uva magnatela a chicchi.
Non fare ciò che non puoi permetterti.
Er monno l’aregge Iddio, la croce l’areggo io.
Il mondo lo regge Dio, la croce la porto io.
Sparagna, sparagna, arriva er gatto e se lo magna.
Risparmia, risparmia che arriva il gatto e se lo mangia.
Daje e daje pure li piccioni se fanno quaie.
Prova e riprova anche i piccioni possono diventare quaglie.
Chi intigna, se la sbigna, chi scommette ciarimette.
Chi si ostina la spunta, chi scommette ci rimette.
Er gobbo vede la gobba dell’antri gobbi, ma nun riesce a trovasse la sua.
Vediamo i difetti degli altri, ma non i nostri.
Chi a Roma vvò gode s’ha da ffa frate.
Chi si vuole divertire a Roma deve farsi prete.